PIETRA BARRASSO E JEANCHARLES SPINA sono nell'arte contemporanea un binomio d'eccellenza
Inaugurano la stagione estiva delle mostre in galleria d'arte BONBONNIERE SANREMO dal 2 giugno e in permanenza le loro opere saranno esposte in collettiva con autori affermati.
PIETRA BARRASSO pittrice accademica allieva di ANTONIO CORPORA ha al suo attivo innumerevoli mostre il Italia ed estero, e considerata da molti critici: VITTORIO SGARBI STEFANO ZECCHI ecc... per definizione la pittrice della luce, una luce dipinta da ciò che la emoziona e avverte il suo stato d'animo,uno spiccato cromatismo, forte, come tutte le tonalità del giallo, materia ed energia sono l'emblema di una personalità poliedrica, il magma elaborato con smalto e oro arri chisce l'espressione talvolta mistica di soggetti senza forma, creando visioni sceniche irreali e informali.
Le sue opere pertanto entrano a far parte di collezioni private e nel patrimonio artistico della camera dei deputati, di ambasciate, regioni, provincie, e di numerosi comuni italiani.
Si può quindi posizionare L'ARTE pittorica di PIETRA BARRASSO in un movimento nuovo e d avanguardia cioe: IPERMATERICO-CONCETTUALE.
JEANCHARLES SPINA di NIZZA
CAPO SCUOLA dell'arte contemporanea, Maestro del colore e dell'espressione sensoriale, comunica attraverso i suoi dipinti le emozioni trascendentali del suo post- cubismo figurativo che traspare attraverso lo studio di ricerca concettuale.
Personaggio di spicco, artista di rilievo spazia con la fantasia e la libera interpretazione tutte le mezze verità.
Successi costellatI di ammirazione valorizzano le opere del pittore JEANCHARLES SPINA
Considerato il MAESTRO dei MAESTRI COSMOPOLITI.
TESTO di Giulietta Calzini.
Galleria d'arte contemporanea "Bonbonniere"
di Giulietta Calzini
Corso degli Inglesi, 3
18038 Sanremo IM Tel. 0184 573 069
Sale delle Terrazze - Castel dell'Ovo, Napoli
Esposizione d'arte di Pietra Barrasso
2 - 19 settembre 2021
Comunicato stampa
“FASCI DI LUCE” di Pietra Barrasso
Sale delle Terrazze di CASTEL DELL’OVO,
via Eldorado 3, 80132 Napoli
L'Associazione SFP Social Future Project Italia,
organizzazione per gestione di attività culturali, artistiche e ricreative di particolare interesse sociale, incluse attività editoriali di promozione e di diffusione della Cultura e della pratica del volontariato, nonchè organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, per rilanciare l’Arte, per un messaggio di speranza e buon auspicio a tutte le attività Museali in Italia, dopo un anno di stop a causa della Pandemia, nel Castello più antico di Napoli, in uno dei luoghi in assoluto tra i più belli ed incantati del Meridione, che spicca maggiormente nel celebre panorama del golfo di Napoli, organizza, presenta ed inaugura l’esposizione d’Arte Contemporanea dal titolo: “Fasci di luce” dell’Artista Irpina Pietra Barrasso
L’inaugurazione si terrà, presso le Sale delle Terrazze il giorno:
giovedì 2 settembre 2021 alle ore 17,00
L’artista, di origini campane, componente di questa associazione, si ripresenta al pubblico della sua terra, dopo oltre quarant’anni dalla sua ultima esposizione in territorio campano e dopo aver elaborato una sua visione dell’arte, aver sviluppato una tecnica spatolata acrilico su tela ed essere stata denominata dalla critica “Maestro di Luce”, attraverso le opere esposte vuole trasmettere la voglia di rinascita, pace e speranza. Presenta circa 40 opere dedicate al tema della “Luce, Mediterraneo e Sostenibilità”, una vera e propria denuncia sullo stato di salute del nostro Mare, della nostra Terra, dell’Ecosistema, della Crisi Climatica e delle ferite della Natura in cui viviamo e di cui l’uomo è il maggiore responsabile.
Introdurrà e modererà l’evento il giornalista Massimo LUCIDI Direttore della Rivista THE MAP REPORT.
Interverrà la giornalista del “IL MATTINO” Stefania MAROTTI con un’analisi artistica.
L’inaugurazione sarà allietata dall’intervento di Pulcinella magistralmente interpretato dall’artista partenopeo Rino NAPOLETANO
Per la rassegna d’Arte è stato realizzato dal “Gruppo Eventi” il Catalogo dal titolo “Fasci di luce”.
Si ringrazia la Direzione del Castel dell’Ovo, per la gentile concessione della location.
Vernissage giovedì 2 settembre ore 17.00
degustazione vini offerti da TERREDORA DIPAOLO SSA - Az. Mastroberardino
La rassegna d’Arte sarà visibile dal 2 settembre fino al 19 settembre 2021 con ingresso gratuito
I soci del Club Napoli Castel dell’Ovo alla inaugurazione della mostra d’arte presso il Castel dell’Ovo da sx a dx con Pietra Barrasso, il Presidente Fulvio De Angelis, il Past President e Vice Presidente, Alfredo Ruosi con il consocio Poly Sanguineti e il Prefetto, Sergio Sangiovanni
Al Castel dell’Ovo di Napoli, l’esposizione dell’artista Pietra Barrasso, “Fasci di luce”, fino al 19 settembre, irradia e rapisce il pubblico tra tematiche sociali ed ambientaliste.
Clelia Moscariello intervista l’artista per il Quotidiano l’Italiano
Successo di pubblico e consensi alla mostra 'Fasci di .... Sono tele in cui vibra il Meridione d'Italia con la sua gente e, perciò, suggestive nel tumulto che li anima, e che riescono a regalare al....
... visita a sorpresa, direttamente da Nizza, del Maestro Jean Charles Spina
Figlio spirituale di Salvator Dalì. Uno dei migliori artisti di talento d'Europa del 20° secolo, influente in molti movimenti di arte contemporanea (Astratta e Cubismo). Jean Charles Spina Artista Internazionale, riconosciuto come figlio artistico di Salvador Dalì. Il Maestro Spina, figura di primo piano nella scena mondiale della pittura contemporanea, artista che si nutre di spiritualità e sentimento che lascia trasparire nelle sue opere e a chi osserva i suoi dipinti. Dipinge con un linguaggio universale, costantemente spinto alla ricerca del colore simbolo di vita. Nessuno davanti alle sue opere si tirerà indietro anzi, si sentirà spinto a ripensare alle immagini, per riflettere sulla visione dipinta fino a divenire un personaggio del mosaico fantastico che ha davanti.
STORIA DI CASTEL DELL’OVO
Sull'antico Isolotto di Megaride sorge imponente il Castel dell'Ovo. Una delle più fantasiose leggende napoletane farebbe risalire il suo nome all'uovo che Virgilio avrebbe nascosto all'interno di una gabbia nei sotterranei del castello. Il luogo ove era conservato l'uovo, fu chiuso da pesanti serrature e tenuto segreto poiché da "quell'ovo pendevano tutti li facti e la fortuna dil Castel Marino".
Da quel momento il destino del Castello, unitamente a quello dell'intera città di Napoli, è stato legato a quello dell'uovo. Le cronache riportano che, al tempo della regina Giovanna I, il castello subì ingenti danni a causa del crollo dell'arcone che unisce i due scogli sul quale esso è costruito e la Regina fu costretta a dichiarare solennemente di aver provveduto a sostituire l'uovo per evitare che in città si diffondesse il panico per timore di nuove e più gravi sciagure.
Il Castello sorge sull’Isolotto di Megarride, qui sbarcarono i Cumani a metà VII secolo a.C. per poi fondare sul retrostante Monte Echia la città diParthenope; il primo insediamento urbano della città che poi sarebbe diventata Napoli.
In epoca romana il patrizio Lucio Licinio Lucullo scelse l’isolotto di Megaride per costruire una reggia sul mare, per il suo splendore la villa passò alla storia come Castrum Lucullanum. Il vasto complesso includeva la vasta area compresa tra la collina di Pizzofalcone e l’attuale Piazza Municipio. Alla morte del console la villa diventò di proprietà imperiale.
Nel tempo la casa romana diventò il ricovero di monaci e monache Basiliane che qui edificarono un eremo dal V al X secolo.
In epoca medievale, per difendere la città dagli attacchi delle popolazioni barbariche, i monaci dovettero abbandonare il luogo che, poco tempo dopo, diventò a tutti gli effetti una cittadella fortificata.
La costruzione della Torre di Colleville, Torre di Maestra e Torre di Mezzo si devono a Federico II di Svevia; gli angioini vi fecero costruire due logge, mentre gli aragonesi, con Alfonso d’Aragona, realizzarono nuovi ambienti che ne cambiarono radicalmente l’uso.
Con l’Unità d’Italia e fino agli anni ’80, il Castel dell’Ovo viene utilizzato dalla Marina Militare come presidio di difesa per l’intero Golfo; oggi è affidato al Comune di Napoli ed è liberamente accessibile ai turisti.
Curiosità : Qui è stato esiliato ultimo imperatore romano d’Occidente, Romolo Augustolo (morì nel 476).
Secondo la mitologia è qui che le onde del mare portano le spoglie della sirena Parthenope. Secoli dopo, l’isolotto di Megaride accolse amorevolmente le spoglie di Santa Patrizia, la religiosa bizantina discendente dell’Imperatore Costantino, naufragata a seguito di una violenta tempesta e divenuta poi compatrona di Napoli.
COSA VEDERE
La passeggiata all’interno del Castel dell’Ovo (si sviluppa su tre livelli) é molto suggestiva:
Primo livello: Batteria del Ramaglietto, Sala dell’arco maggiore, Prigioni della regina Giovanna;
Secondo livello: Torre Normandia, Chiesa del Salvatore, collocazione probabile della Torre maestra, Catacombe basiliane, Romitorio di santa Patrizia, Sala delle colonne, Batteria del cavaliere (otto cannoni), Batteria da tre cannoni;
Terzo livello: Loggiato aragonese, appartamento aragonese, loggiato angioino, batteria superiore.
I resti del antico Castrum romano possono essere visitati nella cosiddetta “Sala delle Colonne”.
Dalla Terrazza dei cannoni (spagnoli), il punto più alto del castello, si può ammirare l’intero Golfo di Napoli godendo di scorci davvero molto suggestivi sulla città. Fate attenzione all’orientamento dei suoi cannoni: puntano sulla città.
Il popolo Napoletano non ha mai avuto un carattere pacifico ed è stato tenuto buono dai regnanti solo, come si suol dire, “sotto le cannonate”.
LA LEGGENDA DELL’UOVO DI VIRGILIO
Il suo nome è legato ad una bizzarra leggenda risalente al 300 a.C.. La storia ci racconta che una gabbia di ferro contenente una caraffa piena d’acqua e con un uovo dentro sarebbe stata appesa dal poeta-mago Publio Virgilio Marone ad una trave nei sotterranei del castello.
Sull’uovo e sulla sua integrità si reggeva la stabilità del Castello e quindi dell’intera città. La leggenda raggiunse una tale popolarità che, quando il maremoto del 1370 causò ingenti danni al castello, si pensò che l’uovo magico si fosse rotto.
Per tranquillizzare la popolazione si rese necessario l’intervento della Regina Giovanna che ordinò la sostituzione dell’Uovo di Virgilio con un altro uovo affinché qualsiasi altra sciagura fosse scongiurata.
CASTEL DELL’OVO
Indirizzo: Via Eldorado, 3, 80132 Napoli, Italia Orari: Tutti i giorni, Lunedì / Sabato dalle 9.00 alle 19.30. Domenica e festivi dalle 9.00 alle 14.00. Prezzo biglietto: ingresso gratuiti Contatti e informazioni:+390817954592 – Sito ufficiale
Si comunica che il Castello è aperto al pubblico e l'accesso è consentito solo tramite prenotazione al link:
Nel suggestivo contesto dell’Abbazia del Goleto, il Comune di Sant’Angelo dei Lombardi (AV) ha conferito la Cittadinanza Onoraria all’Arma dei Carabinieri “insostituibile presidio a tutela della collettività, sempre più punto di riferimento per il territorio”.
La cerimonia (già prevista in occasione del 40° anniversario del terremoto ma rimandata a causa dell’evoluzione della situazione sanitaria legata al COVID-19) si è svolta stamattina nella splendida e suggestiva cornice dell’Abbazia del Goleto, nel rispetto delle restrizioni determinate dalla pandemia.
Oltre al Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Dott. Marco Marandino e a rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e dell’Arma dei Carabinieri, alla cerimonia hanno presenziato il Prefetto della Provincia di Avellino, Dottoressa Paola Spena, il Vice Direttore Vicario dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna, Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Angelo Agovino (che nell’immediatezza del sisma del 1980 assunse il comando della Compagnia Carabinieri di Avellino), il Comandante della Legione Carabinieri Campania, Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi, in rappresentanza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, l’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Pasquale Cascio, e altre Autorità civili, politiche, militari e religiose.
Con le musiche magistralmente interpretate della Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania”, a scaldare il cuore di tutti i presenti sono stati i valori racchiusi nella “granata sormontata dalla fiamma” che, da sempre simbolo di tutti gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, richiama i concetti di lealtà, fedeltà e onore. Un servizio, quello svolto giorno dopo giorno dall’Arma, che più e più volte nel corso del tempo ha fatto rima con sacrificio, come quello fornito dall’Istituzione alle popolazioni colpite dal terremoto del 1980.
In quel tragico evento, tra le 2.914 vittime ci furono anche 7 militari dell’Arma, tra cui il Comandante della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, Capitano Antonio Pecora e il Comandante della Stazione di Montoro, Maresciallo Maggiore Antonio Russo. Nonostante decine di Caserme fossero rimaste distrutte o danneggiate dal sisma, nonostante 29 familiari di Carabinieri fossero stati travolti e uccisi dalle abitazioni crollate, l’Arma era presente. I Carabinieri non ebbero il tempo di piangere i loro congiunti morti: sopraffatti dal dolore, guidati dai richiami dei sopravvissuti, scavavano anche a mani nude per soccorrere i loro concittadini.
Una cerimonia densa di emozione, con interventi ufficiali di Autorità e toccanti testimonianze dei sopravvissuti, che nel sisma persero i loro cari, come il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri in congedo Antonio Angelo Rainone, all’epoca del terremoto Comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria di Sant’Angelo dei Lombardi, che perse la moglie Giuseppa e i figli, Elisabetta, di 11 anni e Giorgio, di 8 anni, e il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri in congedo Ciro De Falco, all’epoca del terremoto comandante della Stazione di Morra de Sanctis, che perse la figlia Adelaide di 14 anni.
L’attestato è stato consegnato dal primo cittadino al Comandante della Legione Carabinieri Campania, Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi.
La pittrice di fama internazionale Pietra Barrasso fa dono all'Arma dei Carabinieri, rappresentata dal Generale di Divisione Stefanizzi, di una sua opera pittorica originale intitolata 1980-2020 Sant'Angelo dei Lombardi - Rinascita.
L'opera, di pregio, verrà acquisita al patrimonio del Fondo Assistenza e Premi dell'Arma dei Carabinieri e verrà custodita gelosamente presso la caserma sede della Compagnia Carabinieri di Sant'Angelo dei Lombardi, interamente ricostruita dopo il sisma del 1980.
A concludere la cerimonia, un piccolo fuori-programma: il Generale Stefanizzi ha invitato sul palco i bambini dell’Istituto Comprensivo “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi che, accompagnati dalla Fanfara dei Carabinieri, hanno intonato l’Inno Nazionale tra gli applausi commossi di tutti i presenti.